La Scelta

o_131705Eccoci ritrovati al nostro 3° incontro qui a Curno, anche stasera l’atmosfera è vivace e conviviale, il tema è di quelli che subito appassionano perché ci riguarda direttamente giorno per giorno:  in ogni momento della nostra vita siamo chiamati a scegliere, decidere, selezionare tra diverse possibilità importanti o banali che siano. Eppure non è così semplice, se anche solo pensiamo ai dubbi che spesso ci assalgono  nello scegliere. Ma non  anticipiamo la discussione e  partiamo subito presentando il consueto stimolo,  un racconto di  F.R. Stockton che costringe il lettore stesso a domandarsi  “cosa sceglieranno i protagonisti della storia?”

I gruppi si sono formati, hanno dialogato, e queste le domande scaturite:

  • La scelta è sempre frutto della nostra volontà?
  • Conviene far scegliere agli altri? (Tigrotti)
  • Le scelte appartengono al divenire per compiersi nel proprio io?
  • Le scelte sono sempre frutto di libertà inconsapevoli? (Incompiuti dell’io)
  • Cosa può differenziare una scelta da una decisione? (Triangolo)
  • Su cosa si basano le nostre scelte, sul sentimento o la ragione? (Il bivio)

Una prima constatazione ha riguardato la dicotomia tra casualità e libertà. Se è il “caso” che ci fa scegliere non possiamo precisamente parlare di libera scelta in quanto il caso è l’assenza di qualsiasi causa determinante e agire per caso significa non essere liberi. D’altra parte come possiamo parlare di “libertà” se siamo condizionati da tutta una serie di situazioni che ci vincolano necessariamente (sociali, culturali, antropologici, interiori…). Ci si pone allora la domanda di quali siano gli elementi che ci indicano che un atto, cioè una scelta è stata intenzionale?

Choosing-a-PR-Agency-photoSembrano necessari almeno 3 elementi:  la consapevolezza dell’io (autocoscienza), la conoscenza (esame della realtà), il desiderio (obiettivo che si vuol raggiungere). Mentre la spinta alla decisione, all’atto vero e proprio sembra dettato da questi fattori:  motivazioni, esperienza, desiderio di crescita, ricerca, coraggio, volontà. Eppure la scelta rimane una questione difficile: crea turbamenti, ansia e finanche angoscia se la scelta riguarda questioni importanti per l’individuo.  Dialogando tra noi, scopriamo che il  motivo di ciò sta nel concetto di responsabilità: qualunque scelta io compia me ne assumo poi la responsabilità e il carico di conseguenze che non posso prevedere completamente. La scelta allora  è un un salto nel buio, ci vuole coraggio e per qualcuno è forse più comodo “scegliere di non scegliere” (che pure è una scelta).

libertaConcludiamo con alcune  riflessioni tratte dagli scritti  di Nicola Abbagnano La saggezza della vita: “La libertà è ciò che dà all’uomo il suo valore proprio, la dignità del suo essere. Insofferenze, umiliazioni, infelicità, ribellioni, con tutti i mali che ne seguono, insorgono nella vita dell’uomo che si sente diminuito o impacciato nella sua libertà… C’è nell’uomo un’inquietudine perenne e una ricerca di libertà che va sempre al di là di quella di cui già si dispone e che sembra sempre insufficiente per realizzare concretamente i propri desideri…Gli atteggiamenti e i motivi delle scelte possono essere diversi e contrastanti e tuttavia le scelte decisive che orientano la vita dell’uomo rivelano la loro libertà quando appaiono ripetibili all’individuo che le ha fatte e che perciò è disposto a ripeterle e le ripete nella pratica dell’impegno che ha preso, nella fedeltà al compito in cui esso consiste… Ma nella realtà della vita, l’uomo dipende continuamente dalle scelte che compie,  e deve imparare a renderle compatibili con quelle degli altri e benefiche per se stesso. E può impararlo soltanto dalle esperienze che fa nel rapporto con gli altri, nel confronto con se stesso, nell’urto con le difficoltà e i problemi che la vita ad ogni istante  gli presenta. Abbandonandosi, senza limiti e senza scelta, agli impulsi del momento, si isola dagli altri e impone al suo volto una maschera nella quale egli stesso non può riconoscersi.”

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