Il Rinnovamento

fosburyInnanzitutto un grande ringraziamento a Noesis e ai partecipanti alla serata dedicata al tema del Rinnovamento, che si è tenuta giovedì sera presso l’Auditorium di Seriate. Nonostante il ponte abbiamo davvero apprezzato la presenza e l’entusiasmo dimostrato dai partecipanti. L’idea era quella di un laboratorio critico che concludesse il ricco programma di conferenze organizzato da Noesis, che aveva come fil rouge quello dell’Enèrgheia.

Abbiamo quindi studiato una sorta di comunità di ricerca partendo da uno stimolo offerto da una lezione di Baricco tratto dalle Palladium lectures.  Lo stimolo proposto traeva spunto da un evento di cronaca, quello del salto di Fosbury alle Olimpiadi del 1968. (clicca qui per leggere lo stimolo) Come sempre dopo la lettura dello stimolo condiviso abbiamo riportato sulla lavagna le domande poste dai partecipanti, che riscriviamo qui di seguito:

  1. L’uomo incompleto per sua natura, usa la tecnica per completarsi?
  2. Rompere le abitudini è sempre positivo?
  3. L’esibizionismo è sempre uno stimolo positivo?
  4. Innovatori si nasce o si diventa?
  5. Ma perché cambiare quando è così comodo ripetere?
  6. L’innovazione procede per continuità o per salti/quanti?
  7. L’innovazione è frutto di intenzionalità o è gioco/accidente?
  8. Come accade il nuovo? E’ intuizione, elaborazione o follia nel senso di rottura di schemi?

Dalle domande siamo poi passati ad una intensa discussione dei vari concetti emersi sia dallo stimolo, che dalle riflessioni dei partecipanti, cercando di evidenziare possibili collegamenti con i temi trattati dai vari autori durante le conferenze. I concetti emersi sono stati davvero molti:

  • L’dea di rinnovamento come di un processo generale che normalmente ha una connotazione positiva, contro un concetto di cambiamento, che può avere connotazione sia positiva che negativa e che può riguardare un singolo individuo
  • L’idea di rinnovamento come risultato di una stratificazione di esperienze, percezioni ed emozioni che si traduce in un processo sintetico di rielaborazione e combinazione di elementi pre-esistenti  
  • L’idea di rinnovamento come mutazione, salto, cambio di condizioni dovuto a caso/studio/esercizio e necessità
  • L’idea di rinnovamento come minaccia del nuovo
  • L’idea di rinnovamento come processo che deve avere un riconoscimento da parte della collettività per essere tale
  • L’idea di rinnovamento come rischio e illogicità a priori che diventa logica a posteriori

Quindi un rinnovamento che parte da un’idea creativa, che per essere tale non deve solo rompere una regola esistente bensì originare una regola nuova e migliore. Un processo entusiasmante e ricco di incognite che coinvolge la collettività e richiede il coraggio di rischiare. O per dirla con Baricco, rinnovamento come “tutti quei momenti in cui un processo raffinatissimo di una tecnica, di un gusto, di un’espressione, di un’intelligenza, di un modo di comprendere il mondo, si spezza all’improvviso per l’avvento di un grande talento – e di altre sotterranee invisibili ragioni che sono all’opera – e contro ogni logica, in maniera apparentemente pericolosa… spalanca un mondo nuovo“.

Questa voce è stata pubblicata in Laboratorio di pratica filosofica e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.