Galimberti scrive ” Che sia utopia o se ne abbia esperienza, la felicità resta comunque una condizione esistenziale a cui tutti ambiscono e, incapaci di raggiungerla, attribuiscono il fallimento agli altri o alle circostanze del mondo esterno, quali l’amore, la salute, il denaro, l’aspetto fisico, le condizioni di lavoro, l’età e, in generale a tutta una serie di fattori su cui non esercitiamo alcun potere di controllo. Ciò induce molti di noi a esonerarci dal compito di essere non dico felici, ma almeno propensi alla felicità, perchè nulla possiamo fare di fronte alle circostanze che non dipendono da noi”
Voi cosa ne pensate? Vi aspettiamo giovedì 19 alla Biblioteca di Nembro per discuterne insieme! L’ingresso è gratuito. Clicca qui di seguito per vedere i dettagli: brochure